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TUTTE LE SCARAMANZIE DEL PRESIDENTE

Gli italiani sono un popolo di santi, poeti, navigatori e superstiziosi. Cosi, al bar, tra amici, capita spesso che qualcuno racconti qualche suo rito propiziatorio che ripete ogni giorno, dall’alzarsi con il piede destro all’accendere la luce della stanza con la mano sinistra.
Il mondo sportivo è ricco di questi momenti e spesso anche il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, si è lasciato andare a qualche gesto scaramantico.
Qualche giorno fa, sul web è comparsa una foto che arriva direttamente dalla tribuna centrale del nuovo stadio del Cagliari: nei seggiolini della main stand non compare il numero 17, si passa dal numero 16 al numero 18 passando per il 16 bis.
Il vero must del presidente è la famosissima lacrima indirizzata verso l’avversario più pericoloso oppure direttamente sull’arbitro.
Nelle prime giornate di campionato, il presidente si era già fatto notare per qualche altro capolavoro come quando durante la gara contro il Siena ordinò tre panini con mortadella e il Cagliari segnò tre gol uno dietro l’altro. Proprio quella vittoria sfatò il tabù Is Arenas iniziato con i due rigori falliti da Conti e Larrivey nella gara contro l’Atalanta in cui i presenti assistettero a un vero e proprio show del presidente tra porte da spostare, tonnellate di sale anti jella e consigli tattici al mister Ficcadenti.

Nella gara contro il Novara del 17 settembre di un anno fa, per combattere la mala sorte, il presidente invitò i tifosi a presentarsi allo stadio con qualcosa di viola addosso per annullare la negatività del 16 bis. La gara era stata vinta dal Cagliari per due a uno con i gol di Conti e Larrivey.
Sempre nella stagione scorsa, nella gara contro il Siena, invitò i tifosi a presentarsi allo stadio a testa alta e con una benda sulla fronte ricordando che nella sfida contro il Palermo, i nella maglia era stato messo il logo dei quattro mori con la benda sugli occhi, mentre nella partita contro il Lecce al Via Del Mare, vinta dai rossoblù, la maglia bianca aveva i quattro mori ma con la benda sulla fronte proprio come nella bandiera della Sardegna: la prima rappresenta la sconfitta e la sottomissione, la seconda vittoria e fierezza. Nel caso della gara contro il Siena però non fu un gesto di scaramanzia ma la benda rappresenta il simbolo della lealtà dei sardi.

Come detto all’inizio, ad essere scaramantico non è il solo il presidente del Cagliari. Non ci dimentichiamo Galliani e la sua cravatta gialla, l’acqua santa del grande Trapattoni ai mondiali del 2002 in Giappone e Corea del Sud, l’impermeabile giallo del presidente del Livorno Spinelli, il cappotto di Renzo Uliveri.

La fobia del numero 17 si chiama Eptacaidecafobia e cosi, dagli antichi romani in poi, l’uomo ha sempre avuto timore di questo numero. Nella smorfia napoletana il numero appena citato, se non rispettato, significa sfortuna mentre nei fumetti di Topolino, il numero compare molto spesso accanto al venerdì per portare sfortuna al povero Paperino. Il numero scompare da camere d’albergo, vagoni ferroviari, ascensori e in molti gare automobilistiche non viene neppure assegnato.

Con un punto in casa dell’Udinese, il Cagliari arriverebbe a 17 punti.
Pardon, 16 bis.

UN PAGINA FACEBOOK PER IL BORGO SANT’ELIA

Una pagina facebook per raccontare un borgo che cambia. Questa è l’idea della di alcuni abitanti del quartiere dei Sant’Elia a Cagliari che hanno deciso di dedicare una pagina al luogo dove sono nati e cresciuti per mostrare come è cambiato negli anni
Basta un click sulla pagina https://www.facebook.com/SantEliaDaBorgoAQuartiere e scorrendo le foto si vede il porticciolo davanti al Casablanca, il sole che tramonta dietro il colle, le vie del rione, le barche dei pescatori davanti al canaletto e la vista di Cagliari e del Capannone Nervi, enorme stabile che da sullo stagno di Molentargius.
Il Borgo è situato a ridosso di una intera area una volta paludosa. Ora, nel piazzale di fronte al mare sorge il Lazzaretto, costruito quasi cinquecento anni fa, nato come ricovero e che ora ospita il Centro Comunale d’Arte e Cultura.
Nelle diapositive pubblicate nella pagina anche qualche cumulo di immondizia a due passi dal mare, il racconto fotografico della demolizione del molo, detta anche Diga Sant’Elia, nel novembre scorso, il Forte di Sant’Ignazio, nato come fortino per difendersi dagli attacchi francesi, diventato una succursale per il Lazzaretto e che ora resta in uno stato di degrado.
Non manca la vista sul nuovo Borgo Sant’Elia, nato negli anni settanta a ridosso dell’omonimo stadio.
Una pagina per raccontare le storie e i personaggi di un borgo che cambia e un patrimonio da salvare

TRE GIORNI DI CINEMA INDIPENDENTE AL TEATRO “NANNI LOY”

Una rassegna cinematografica per dare spazio e promuovere i nuovi registi emergenti sardi.
Tre giorni di proiezioni al Teatro Nanny Loi, in Via Trentino a Cagliari, organizzate da Unica Radio con il patrocinio dell’ERSU Cagliari per far conoscere il nuovo cinema indipendente sardo.

Si comincia lunedì 17 con due cortometraggi: “S’animu” di Maria Anedda e “Ignazio Buttitta, pueta in piazza” di Andrea Mura e Bernardo Giannone.
“S’animu” è incentrato sull’Ardia, la corsa che ogni anno a Sedilo raduna migliaia di persone e sul ruolo del capo corsa, “sa Prima Pandela” che, nella narrazione cinematografica, per la prima volta viene consegnata a una giovane sedilese, iscrittasi a rappresentare San Costantino. La comunità si chiede se l’Ardia è “cosa po femminas” mentre il secondo cortometraggio racconta la storia di Ignazio Buttitta, uno dei più conosciuti vernacolari italiani, che ha vissuto le vicende politiche e sociali della Sicilia in prima persona. Il regista, Andrea Mura, narra la storia del siciliano attraverso materiali d’archivio, interviste ai familiari e agli amici.

Martedì 18, spazio ad Alessandro Sanna e al suo “I 5 Re”: cinque ragazzi di provincia che diventano frequentatori di un locale notturno aperto nel loro paese, conoscono cinque bellissime ragazze e per nascondere le loro frequentazioni dicono di essere impegnati la sera a provare una commedia “i Cinque re”. La storia prosegue in un continuo di situazioni comiche divertentissime.

Mercoledì 19, la rassegna sarà chiusa da “Caa4arts: la storia dell’hip hop a Cagliari”, diretto da Roberto Pili. Storie, personaggi un racconto in presa diretta di uno spaccato della storia hip hop cagliaritano negli ultimi vent’anni.

Il foyer del Nanni Loy, ospiterà la mostra di Luisa Irene Serpi, ventisettenne pittrice cagliaritana che presenterà le sue opere.

A presentare la rassegna, Carlotta Bellisai e Cristian Corda, conduttori di Unica Movie su Unica Radio. “Sono molto contenta e molto in ansia perché mi ritroverò davanti ad un vero pubblico che non mi conosce, ma sono molto contenta dell’occasione che mi è stata data” cosi, Carlotta. Entrambi non sono alla prima esperienza nella conduzione di questa rassegna, infatti, come dice Cristian.”L’anno scorso abbiamo avuto modo di condurre una delle tre giornate e non è mancato il momento della gaffe quando ho detto: benvenuti alla rassegna stampa del cinema indipendente. Per fortuna Carlotta mi ha subito corretto e il pubblico è scoppiato a ridere”
Entrambi sono molto felici di poter presentare questa rassegna. Carlotta spera di fare una bella figura e spera in una buona riuscita, Cristian spera di non cadere in un’altra gaffe.

Tutte le proiezioni inizieranno alle ore 21 e l’ingresso è gratuito.

Una rassegna cinematografica per dare spazio e promuovere i nuovi registi emergenti sardi.
Tre giorni di proiezioni al Teatro Nanny Loi, in Via Trentino a Cagliari, organizzate da Unica Radio con il patrocinio dell’ERSU Cagliari per far conoscere il nuovo cinema indipendente sardo.

Si comincia lunedì 17 con due cortometraggi: “S’animu” di Maria Anedda e “Ignazio Buttitta, pueta in piazza” di Andrea Mura e Bernardo Giannone.
“S’animu” è incentrato sull’Ardia, la corsa che ogni anno a Sedilo raduna migliaia di persone e sul ruolo del capo corsa, “sa Prima Pandela” che, nella narrazione cinematografica, per la prima volta viene consegnata a una giovane sedilese, iscrittasi a rappresentare San Costantino. La comunità si chiede se l’Ardia è “cosa po femminas” mentre il secondo cortometraggio racconta la storia di Ignazio Buttitta, uno dei più conosciuti vernacolari italiani, che ha vissuto le vicende politiche e sociali della Sicilia in prima persona. Il regista, Andrea Mura, narra la storia del siciliano attraverso materiali d’archivio, interviste ai familiari e agli amici.

Martedì 18, spazio ad Alessandro Sanna e al suo “I 5 Re”: cinque ragazzi di provincia che diventano frequentatori di un locale notturno aperto nel loro paese, conoscono cinque bellissime ragazze e per nascondere le loro frequentazioni dicono di essere impegnati la sera a provare una commedia “i Cinque re”. La storia prosegue in un continuo di situazioni comiche divertentissime.

Mercoledì 19, la rassegna sarà chiusa da “Caa4arts: la storia dell’hip hop a Cagliari”, diretto da Roberto Pili. Storie, personaggi un racconto in presa diretta di uno spaccato della storia hip hop cagliaritano negli ultimi vent’anni.

Il foyer del Nanni Loy, ospiterà la mostra di Luisa Irene Serpi, ventisettenne pittrice cagliaritana che presenterà le sue opere.

A presentare la rassegna, Carlotta Bellisai e Cristian Corda, conduttori di Unica Movie su Unica Radio. “Sono molto contenta e molto in ansia perché mi ritroverò davanti ad un vero pubblico che non mi conosce, ma sono molto contenta dell’occasione che mi è stata data” cosi, Carlotta. Entrambi non sono alla prima esperienza nella conduzione di questa rassegna, infatti, come dice Cristian.”L’anno scorso abbiamo avuto modo di condurre una delle tre giornate e non è mancato il momento della gaffe quando ho detto: benvenuti alla rassegna stampa del cinema indipendente. Per fortuna Carlotta mi ha subito corretto e il pubblico è scoppiato a ridere”
Entrambi sono molto felici di poter presentare questa rassegna. Carlotta spera di fare una bella figura e spera in una buona riuscita, Cristian spera di non cadere in un’altra gaffe.

Tutte le proiezioni inizieranno alle ore 21 e l’ingresso è gratuito.

SUPERTRAPPOLE PER TOPI: IL CARO JERRY E’ AVVISATO

Il caro topo Jerry è avvisato: a Quartu la caccia ai ratti è aperta.
Da qualche settimana ai lati delle strade della città sono comparse delle maxitrappole per topi, dette anche dispensatori di esche rodenticida (come si vede dalla foto tratta dalla pagina facebook di Radio Golfo degli Angeli) e sopra la grande trappola un cartello, rigorosamente numerato, in cui viene spiegata la funzione del marchingegno.
Spesso la vicinanza con l’argine dello stagno di Molentargius, porta nell’abitato una grande quantità di ratti che passeggiano per le vie buie della città e per ovviare alle accese proteste dei cittadini, come già successo nella vicina Cagliari, l’amministrazione comunale e una ditta specializzata hanno iniziato un servizio di controllo atto a prevenire la presenza di ratti nelle scuole e ”operazioni che hanno come scopo quello di evitare l’ingresso di ratti e/o topi che creerebbero disagio al regolare andamento dell’attività scolastica e pregiudicherebbero le condizioni igienico-sanitarie degli ambienti frequentati dagli alunni”, cosi si legge sul sito del Comune di Quartu.
Gli erogatori di esche, chiusi con chiave di sicurezza con fori di entrata adatti alla sola taglia dei roditori, sono stati posizionati in punti poco visibili e segnalati con la cartellonistica adeguata.
“L’attività di controllo contro la presenza di topi e ratti”, si legge sul sito “avrà luogo per tutta la durata dell’anno scolastico e sarà estesa a tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado. E’ assolutamente vietato manomettere o asportare il materiale utilizzato per la derattizzazione, contenete vitamina K, in quanto può contenere un principio attivo che provoca forti emorragie. Si consiglia di tenere i cani al guinzaglio o con la museruola.
In caso di ingestione accidentale recarsi immediatamente al più vicino centro ospedaliero.

Salute e sicurezza in giro per la città e pare che le trappole funzionino davvero.

Ora forse sciopereranno anche i gatti: “Ci avete tolto il nostro lavoro, non metteteci anche l’imu sulla prima lettiera”

PD QUARTU: PRIMARIE VERO STRUMENTO DI DEMOCRAZIA DIRETTA

Dopo l’ottima partecipazione al primo turno, con una nota, il Partito Democratico quartese, invita i cittadini registrati all’albo degli elettori a recarsi al voto anche per la giornata di domenica in vista del ballottaggio per la scelta del candidato premier per il centrosinsitra

Domenica scorsa, nella terza città dell’isola, l’accesa sfida tra Bersani e Renzi si è conclusa con una vittoria del segretario: 56% contro il 20% per il sindaco di Firenze. Quasi tremila cittadini quartesi hanno partecipato al voto e per il PD quartese si tratta di “una vittoria per chi ha scelto di partecipare a questa forma di democrazia diretta”

Comunicati i tre seggi elettorali per la giornata di domenica 2 dicembre. Nella sala consiliare, potranno votare i cittadini dei seggi 1 e 2, relativi rispettivamente agli elettori del centro storico : dalla sezione numero 1 alla numero 11 e dalla numero 47 alle numero 52, mentre per il seggio numero 2, i votanti nelle sezioni dalla 12 alla 27 e la numero 29.
Il seggio numero 3, sarà aperto in una delle aule della scuola media di Via Fadda e potranno recarsi a votare i cittadini che appartengono alle sezioni dalla 28 alle 45 e per la sezione 66.
Gli elettori del seggio numero 4, votanti nella sezione 46 e dalla sezione 53 alla 65 dovranno recarsi all’Hotel Califfo, in Via Leonardo da Vinci.

Il Partito Democratico quartese ricorda che i seggi saranno aperti dalle ore 08 alle ore 20 nella sola giornata di domenica. Gli elettori dovranno essere in possesso di un documento d’identità, del certificato di elettore del centrosinistra e non dovranno versare la quota di due euro.
La nota chiarisce i dubbi anche su coloro che non hanno partecipato al primo turno: Può recarsi alle urne anche chi non ha partecipato alle consultazioni di domenica ma è già in possesso del certificato elettorale di elettore del centrosinistra, chi lo avesse smarrito e chi è stato autorizzato dal comitato provinciale delle primarie.

MANUEL CAPPAI: ORGOGLIOSO DI ESSERE QUARTESE

Chissà che effetto fa salire sul ring di un’Olimpiade? Chissà che effetto fa essere il più giovane pugile italiano ad aver combattuto per Olimpia. Manuel Cappai, atleta e poliziotto, 19 anni da Quartu su quel ring c’è salito davvero.
Il suo palmares dice: campione d’Italia esordienti nel 2009, campione d’italia nel 2009 e 2010, una partecipazione al Mondiale Youth a Baku nel 2010 e campione d’Italia negli assoluti nel 2011.
Manuel è figlio d’arte: suo padre, Fabrizio è stata una della grandi promesse della boxe italiana e campione italiano dei pesi piuma. Poi l’Accademia pugilistica Franco Loi e Marco Scano, ex campione europeo dei pesi welter.
Poi la grande occasione: Londra. Un’Olimpiade conclusasi troppo presto con quella sconfitta 17-7 contro il filippino Mark Barriga.
Sabato è stato premiato dall’amministrazione comunale e dalla Pro Loco, nella sala consiliare del comune di Quartu, come Quartese dell’anno e noi l’abbiamo intervistato.

Manuel, che effetto fa essere il Quartese dell’anno?
Beh, per me è una grande soddisfazione e motivo d’orgoglio perché a Quartu ci sono nato e cresciuto. Quando non sono nella mia città sto a Roma dove mi sono trasferito da un anno, quando sono entrato in Polizia. Sono un poliziotto anche se non presto ancora servizio. Quando avrò appeso i guantoni al chiodo lo sarò a tutti gli effetti.

Torniamo indietro allo scorso agosto e alle Olimpiadi di Londra. Cosa si prova ad essere il più giovane pugile olimpionico italiano? Con quale spirito si entra in un palazzetto con indosso i colori del proprio paese?
Sicuramente essere il più giovane olimpionico è stata una bellissima sensazione e salire su quel quadrato e soprattutto in un palazzetto è un emozione indescrivibile. Sembrava quasi un film.

Cos’è cambiato da quella sfida?
Si devo ammettere che in un anno è cambiato tanto. Prima ho conquistato il titolo nazionale a Reggio Calabria e poi mi sono qualificato per Londra vincendo in Turchia.

Com’è nata la tua passione per la boxe?
E’ nata cosi, all’improvviso, dopo aver seguito l’incontro di Luciano Abis (cugino di Manuel, ndr). Prima a calcio me la cavavo benino (ha fatto i provini per il Cagliari e per la Juvenuts, ndr)

Credi che nei tuoi confronti ci sia un po’ di invidia?
Beh, l’invidia c’è sicuramente ma non è mio problema, semmai di qualcun’altro. Io non bado a queste cose e sono consapevole del fatto che non si possa piacere a tutti. Credo che la maggior parte delle persone che mi conoscono mi apprezzano per quello che sono.

In quattro anni di carriera hai già raggiunto l’obiettivo massimo per un’atleta. Punti a Rio 2016?
Si esattamente. In tre anni e mezzo sono riuscito a coronare un sogno come le olimpiadi, il massimo traguardo per un atleta e sicuramente il mio prossimo obiettivo sarà Rio.

Cosa vedi nel tuo futuro?
Del mio futuro non faccio pronostici. Tra due settimane difenderò il titolo italiano a Roma Una cosa è certa: cambierò categoria da 49 a 52 kg perché mi sacrifico parecchio, mangio poco. Il mio primo nemico è la bilancia.

Muhammed Alì diceva: “I campioni non si fanno nelle palestre. I campioni di si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione.
Il sogno di un ragazzo di 19 anni che è pronto per ricominciare la sua strada verso Olimpia.

IL PAPA SU TWITTER: UE’ RAZINGER, FAI TORNARE LARRIVEY AL CAGLIARI?

Quando un personaggio pubblico sbarca sui social network si scatena la “facebook mania” o la “twitter mania” e quando a scendere in campo è nientepopodimeno che Sua Santità, tutti gli utenti dei social si uniscono e creano delle idee geniali
.
L’account di Benedetto XVI @pontifex ha già 422mila follower e ha scatenato l’ironia degli utenti. Abbiamo raccolto le migliori perle. Purtroppo poche di queste sono sarde o cagliaritane ma si sa: spesso non sappiamo chi si cela dietro un account, potrebbe essere anche il nostro vicino di casa.

Basta cercare @Pontifiex per trovare chi come @TristeMietitore dice “ È il generico @Pontifex l’account ufficiale di Benedetto XVI. Così quando muore il Papa, non se ne deve fare un altro” @gialupa “Buongiorno a tutti. Anche a quelli che ritwitteranno “Buonciorno feteli” scritto dal Papa sul suo account”.
Chi invece è appassionato di videogiochi @cicciocz “Ma in Fast and Furious 6 ci stai pure tu con la papamobile?” oppure pensa alla potenza della rete: “@giuliovivio quando il video-tutorial su#YouTube per insegnarci a trasformare l’acqua in vino?” ma anche il famossimo @TrioMedusa “Ma le indulgenze comprate su Groupon, hanno una data di scadenza?”. Per restare in tema di internet: @RobertaBattista “in effetti pontifex è un po’ un nome da bimbominkia, non trova?”

Ovviamente ci sono anche gli sportivi: “ @dani_borra Una domanda veloce, ma al fantamercato di gennaio Pellissier lo do via o lo tengo??”, chi pensa alle nuove tasse: @IvanCapitani Benny “Lo vogliamo pagare sta IMU o no???“e non mancano gli appassionati di reality: @DavidPinto “Quando i provini per diventare PapaBoys 2013”

C’è anche chi vede nei tweet papali qualcosa di ecumenico, come @enzofilia “Il Papa Twittera’ direttamente da una delle dieci tablet” oppure @CoriolanoGiorgi “Twitter Et Orbi”, @Stefanomaciocchi “E al terzo tweet del gallo, rinnegherai di avermi conosciuto”. Chi vuole lanciare un messaggio di speranza: @PepeDeCaro “Tornando a casa, troverete i followers. Date un retweet ai vostri followers e dite: “Questo è il retweet del Papa” oppure @trin1973 “E se sbaglio mi ritwitterete”

E delle ultime ore anche l’hashstag, l’argomento di discussione #faiunadomandaalpapa e anche in questo caso, gli utenti si stanno divertendo parecchio.
Si passa dalle domande culinarie: @Carlopibia “Nel soffritto meglio l’aglio o la cipolla?”, alla tv: @maliksglassess “ma se qui sulla terra c’è il digitale terrestre, in paradiso c’è il digitale celeste?”, alla vita di tutti i giorni: Giulio Corcelli “Ma se la lavatrice vive di più con Calfort è considerato accanimento terapeutico?”
C’è chi chiede di politica: @artefatti “Lo sai sì, che se fanno le primarie di twitter te la dovrai vedé co JustinBieber?“e chi fa le domande che siamo sempre fatti da piccoli: @DanieleDeCoi “Ma perchè i papaveri sono alti, alti, alti e io son piccolino?”. @Lucabarbieri “E’ stato Max Pezzali a uccidere l’Uomo Ragno?”
Un sardo c’è e ha una grande domanda: @CisternaBoi: wè Pontifex, fai tornare Larrivey al Cagliari?

Il primo tweet papale è atteso per mercoledì 12 dicembre.
Attenzione: 12/12/12. Certo che anche BXVI con i numeri non scherza.

I GIOVANI SARDI E LA POLITICA: IL RITORNO DI BERLUSCONI

Era il 26 gennaio 1994, Silvio Berlusconi annunciava la sua discesa in campo. Michele e Marco, avevano rispettivamente cinque e sei anni. Da allora sono passati diciassette anni e i due ragazzi hanno fatto parecchia politica crescendo nei due lati del centrodestra: Michele nell’ala più a destra, quella più vicina alle istanze di rinnovamento portate avanti dalla Meloni; Marco è sempre stato all’interno di Forza Italia, dalla parte più berlusconiana del partito.

Gli abbiamo chiesto cosa ne pensano del rientro in campo dell’ex Premier senza passare per le primarie, annunciate e poi annullate dallo stesso Berlusconi. “La situazione all’interno del centrodestra italiano è confusa e politicamente drammatica, – dice Michele – non si può non partire da tale premessa. Le primarie, così come determinato dall’Ufficio di presidenza, sarebbero state lo strumento per legittimare il capo della coalizione. Lo scarso coraggio però di una parte della classe dirigente ha però reso vano il tutto bruciando la futura consultazione, lasciando lo spazio a un ritorno di Silvio Berlusconi. Inutile dire che se un partito crolla dal 40 per cento al 15 sia necessario fare un esame di coscienza e chiedersi dove si è sbagliato: sarebbe stato bene che venissero confermate le primarie, ma purtroppo è mancata la volontà”.
Michele fa riferimento anche alla situazione del PdL locale “Il coordinamento provinciale del Pdl di Cagliari non ha costituito nemmeno il comitato organizzatore, un caso quasi unico in tutta Italia e sintomo di questo grave disinteresse diffuso da parte della classe dirigente. Inutile dire che avrei preferito un segretario politico senza paura che fosse stato in grado di difendere le primarie, ma così non è accaduto. Se davvero il centrodestra ha a cuore l’Italia e non certe sacche di potere metta in atto un vero rinnovamento e una seria proposta programmatica, senza colpi di testa improvvisi e soprattutto frutto di decisioni condivise”

Per Marco invece: “Berlusconi è il fondatore del Pdl. É il presidente del partito ed è naturale che si tenga conto di ciò che pensa. Avrei senza dubbio preferito un meccanismo che prevedesse le primarie per la scelta del candidato Presidente (anche se, bisogna ricordarlo la Costituzione non prevede tale meccanismo diretto). Sottolineo che sono stato e sono tutt’ora un forte sostenitore del Segretario Alfano, ho apprezzato tantissimo il suo lavoro in questi mesi e sono stato fra i primi ad accoglierlo in Sardegna poco più di un mese fa. Berlusconi però ha deciso di ricandidarsi (non espressamente a Premier) ed è ovvio che in questa situazione le primarie non hanno senso, almeno non adesso. Non hanno senso perché secondo me non ha senso la fretta, bisogna lavorarci seriamente e sono certo che il mio partito non si sottrarrà a questo strada oramai inevitabile”
Marco torna sulla nascita del partito “Il Popolo della Libertà è nato con presupposti e condizioni differenti rispetto a quelle del Partito Democratico. Berlusconi è un punto di riferimento e non si può certo ‘rottamare’ come se fosse uno inutile. Le elezioni sono vicine ed io mi soffermerei più sul programma e sui problemi della gente, e non alle rivendicazioni personali di questo o di quell’altro. Il mio unico auspicio é dunque che il Pdl ritrovi se stesso e che dia risposte serie, il resto può aspettare”

BEPPE DETTORI LASCIA I TAZENDA: “MI ALLONTANO PER UNA SCELTA PERSONALE, BUONA VITA A TUTTI”

Dopo sei anni, Beppe Dettori lascia i Tazenda, Il cantante era entrato nella band nel 2006, dopo la prematura del fondatore del gruppo, Andrea Parodi. Da qualche giorno si rincorrevano le voci di un suo possibile addio. Questo il suo annuncio sulla sua pagina facebook.

“Dopo aver appreso dai giornali e da facebook la notizia ufficiale della mia “sortita” dal gruppo musicale dei Tazenda a mia completa insaputa…già, mi si chiese due mesi fà di aspettare a dare la notizia ai giornali e social net-work…poi comunicato su fb della ricerca di un altro cantante senza dare nessuna “pallida” spiegazione al sottoscritto…ma, va bè…capisco la scorrettezza , se conscia o inconscia ormai poco importa…la realtà è questa, nessun rispetto.”

Dettori racconta la sua storia nella band e il perché del suo addio. “6 anni di tazenda, concerti, dischi, emozioni, promozioni, successi, fiaschi, litigi, abbracci e lacrime e tanto lavoro e, ancora, relazioni umane e artistiche, diversità di vedute, rispetto a strategie e gusti musicali, hanno sgretolato in me quel fattore entusiasmo( dilagante, al contrario, nel periodo di lavorazione al progetto VIDA). Ho scelto, perciò, di “allontanarmi” dalla band, x motivi strettamente personali, in primis e per mancanza di intesa artistico-musicale e progettuale, in secondis. detto questo per soddisfare le curiosità più morbose di chi non può fare a meno di contemplare il “sistema” che stà e ci stà facendo collassare in tutti gli aspetti della vita.”
Invece vorrei dedicarvi questa meravigliosa canzone (la cover di Hallelujah di Jeff Buckey, ndr) che parla di amore…fisico e spirituale…vero e autentico…con la speranza di inviare Amore e serenità a tutti voi e ai miei…ex…compagni d’avventura ai quali và la mia più grande stima e rispetto, e non importa se la cosa non è ricambiata, nè sottolineata più o meno pubblicamente…si “seccherà” anche questa volta…BUONA PROSECUZIONE DI VITA a tutti, ai commenti belli e brutti, all’egocentrismo sano e malato alle vittorie e alle sconfitte, ai tre super poteri (di cui ogni essere umano, salvo rare eccezioni, è provvisto) AMORE, SPERANZA, DETERMINAZIONE, che quando riescono a coesistere e si compenetrano in modo ciclico scaturisce quello stato di benessere emozionale che definiamo FELICITA’. vi auguro questo dal più profondo del cuore.
buon ascolto, beppe.”

“Per chi è più curioso invece e vuole sapere dettagli intimi sappia che bisogna PAGARE e non ipotizzare, vedi Giornalista dell’Unione e de La Nuova, che scrivono cose inesatte e senza un briciolo di tatto (e minchia una telefonata, dai…vale anche x g&g )”
Dettori scrive del suo futuro artistico “sono molto preso da “cose” che avevo in passato e nuovi altri, nati sulla base di esperienze e studi vocali…decisamente appaganti. Forse molto poco da classifica…per me la musica non è solo la classifica delle vendite e dei passaggi in radio…ma credere in una visione più larga, che la “musica” cioè il linguaggio che ho scelto mi dà e mi deve dare ogni giorno affinchè io sia felice di fare questo mestiere…
è davvero tutto x ora…a presto.
beppe”

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