Elio Contini

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QUARTU – GLI INDIGNADOS DELLA SOSTA E IL TIMER DELLA DEMOCRAZIA

Parcheggi blu - Foto tratta da ecocasavacanze.it

Un timer come nuovo modello di democrazia e un confronto tra amministratori e cittadini.
Questo in sintesi, l’incontro dibattito contro i nuovi parcheggi a pagamento nella città di Quartu, organizzato dal comitato “Basta strisce blu”, nella sala Michelangelo Pira.

No agli interventi fiume. Un po’ per snellire i tempi della discussione e un po’ per evitare che l’arte oratoria dei politici nostrani sotterrasse le idee e le proposte (poche purtroppo) dei cittadini quartesi, ogni intervento ha avuto una durata massima di cinque minuti.
Unica eccezione per la relazione introduttiva di Adriano Venturini e per il sindaco Mauro Contini che ha accettato il confronto con la piazza.

Ad introdurre i temi del dibattito è stato Adriano Venturini, classico esempio di cittadino politicamente attivo, prima contro la cancellazione della pista ciclabili in Via San Benedetto e ora contro l’ondata di parcheggi blu in città. <<Questa è una nuova tassa per la città, senza nessuna ragione e permetterà alla piccola castina comunale (sindaco, assessori e consiglieri comunali) di parcheggiare ovunque, zone di mare comprese, per attività istituzionali, 365 giorni all’anno, nei parcheggi blu con il pagamento di soli 60 euro all’anno>>.

Pronta la risposta del sindaco Mauro Contini <<Partecipo a questo dibattito perché sono per il confronto e la condivisione del lavoro al governo della città>>
Sul piano della sosta: <<Abbiamo fatto un piano che la città di Quartu non ha mai avuto e sono state tante le occasioni di incontro con i cittadini per spiegare e parlare loro del nuovo piano>>. Poi, una apertura al dialogo <<C’è la possibilità che il 20% dei nuovi stalli a pagamento possa essere modificato>>. Sui privilegi della castina: <<Siamo una della poche città che fa pagare la sosta agli amministratori>>
Il sindaco spiega i pro del piano “So stare a Quartu” <<Verranno utilizzati parchimetri di nuova generazione, si potrà pagare via sms e i parcheggi per i motociclisti saranno gratuiti. I residenti avranno i parcheggi garantiti con un costo di tre euro al mese, di fronte agli esercizi commerciali (negozi, edicole, etc) si potrà sostare per un quarto d’ora, le auto elettriche non pagheranno nessun tagliando per la sosta>>

Quindi la notizia c’è: il 20% dei nuovi parcheggi a pagamento potrà essere modificato. Si deve solo attendere l’inizio dell’opera dell’Aipa, società milanese che ha vinto l’appalto.
Se lo stallo a pagamento non renderà si tornerà indietro.

Dopo i primi due interventi, ecco i 5 minuti (a testa) degli indignados della sosta.
Per Alberto Roascio, manca una visione complessiva della città e questo piano ne è l’esempio, si penalizzano alcune zone e ci saranno grandi difficoltà nelle piccole stradine, dove i cittadini parcheggeranno, per non sostare nelle zone a pagamento. Per Elio Contini questo provvedimento penalizzerà le attività commerciali del centro storico.
<<Il traffico non si governa con gli stalli a pagamento. Serve un migliore sistema di viabilità, mezzi pubblici adeguati, piste ciclabili e soprattutto combattere l’occupazione abusiva degli stalli per disabili>> cosi Nicola Grandesso Silvestri, membro del comitato.
Le critiche al comitato, reo di non aver portato alla cittadinanza, proposte concrete, sono arrivate da Stefano Deiana.

L’assenza di una concezione organica di città è stata ribadita anche da Maurizio Farris <<Siamo di fronte a una città senza servizi pubblici ma con il doppio dei parcheggi a pagamento>>.
Per Giuseppe Stocchino, è mancata l’interlocuzione con la città e il coinvolgimento dei cittadini per un piano che modificherà il modo di vivere dei quartesi. <<Saremo davanti a cittadini di serie A che potranno parcheggiare ovunque per sessanta euro all’anno e cittadini di serie B che dovranno pagare profumatamente la sosta. Questo modo di agire porta al disgusto più totale nei confronti della politica. Chiediamo ai cittadini cosa ne pensano!>> e c’è chi, come Fabrizio Ortu, propone che la gestione dei parcheggi a pagamento sia gestita da una impresa locale, senza nessuna esternalizzazione.

<<Questo è un piano necessario ma calato dall’alto con gli indirizi portati in consiglio comunale il 28 dicembre>>, cosi Francesco Piludu <<Per potersi muovere in città, manca un piano della mobilità (trasporto pubblico, piste ciclabili, parcheggi di scambio). Con questo piano della sosta, avere la macchina diventerà un lusso per pochi>>. Sui parcheggi per i residenti <<Molte città hanno inserito il sistema dei parcheggi per i residenti salvo poi tornare indietro sui loro passi. Non vorremmo che questo piano possa diventare solo un business per pochi>>.

Per Roberto Farci, la città soffre un carico di traffico superiore a quello di Cagliari. Non è il miglior piano della sosta, tecnicamente fatto molto bene. E’ un tentativo per migliorare le cose. <<Questo è un piano della sosta degli autoveicoli a pagamento non adatto a una città come Quartu. Dobbiamo pensare a cosa vuol diventare questa città nell’area metropolitana. La qualità della vita dei cittadini non potrà essere compensata con le entrate nelle casse del comune>> cosi Ignazio Tolu, a ribadire il concetto di un piano non adatto alla città.

La chiusura è affidata al capo degli indignados della sosta, Giocondo Zara <<Un appalto da otto milioni di euro potrebbe diventare un vero e proprio affare molto più rilevante, se ai tagliandi della sosta, aggiungiamo le contravvenzioni. L’inizio dell’attività della nuova amministrazione è stata segnata dalla cancellazione di una delle poche piste ciclabili in città e dei parcheggi gratuiti per le famiglie con bimbi piccoli. Noi vogliamo parlare di piste ciclabili, di polizia urbana>>. Sull’iniziativa referendaria: <<Andremo avanti. Vogliamo un maggior coinvolgimento nella attività dell’amministrazione comunale>>.

Come avrete potuto leggere, parte degli interventi sono stati di politici cittadini.
La mia scelta è stata quella di non scrivere nessuna sigla politica affianco al nome dei consigliere/assessore/dirigente di partito, perché credo (spero) che tutti gli interventi siano stati fatti a puro titolo personale, senza difendere o attaccare il piano cosi come dice il partito di turno, insomma, liberi consiglieri in libera piazza

Come diceva Gaber “libertà è partecipazione”. Speriamo in una nuova partecipazione popolare condivisa.

Andrea Matta
30 settembre 2011

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